Albe Edizioni Milano

Elisa recensisce “Susanna e gli orchi”

Ho sempre trovato le storie vere affascinanti e realistiche, sia perché contengono anche
elementi di fantasia che aiutano il protagonista, sia perché forniscono informazioni su
importanti periodi storici.
Sono racconti suggestivi che, la maggior parte delle volte, finiscono per farmi inumidire gli
occhi, una volta letti.
Tra le pagine di questo volume mi sono rispecchiata in Susanna.
Anch’io credo che ogni tanto serva distaccarsi un momento dal mondo reale, lasciando
che la fantasia invada la nostra mente come un fiume in piena.
È la prima volta che leggo un testo che narra la storia di una bambina.
Nessuno, se non chi l’ha vissuta, può immaginarsi la vita all’interno dei lager, soprattutto
quella dei bambini, che venivano sottoposti a orribili esperimenti.
Nonostante tutto, vedo Susanna come una tra le più fortunate, se così si può dire, perché
con l’aiuto della sua immaginazione e del suo carattere curioso, sempre allegro, tipico dei
marmocchi, ha vissuto, pur stando in un ambiente tutt’altro che adatto e accogliente, in
modo non troppo pesante parte della sua infanzia.
È riuscita a non farsela rubare dagli orchi.
Penso sia la cosa di cui andare più fiera, riempiendosi di orgoglio, potendo così dire che
non le hanno fatto niente, che hanno perso contro una creatura indifesa in possesso solo
di due armi: il coraggio e la fantasia.


Elisa C, 3A, Priocca.

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